Prece alla rugiada di un vampiro

 

 

 

 

Giro nudo con le vesti addosso

Senza remora del vento che strugge i miei carpi

Del giusto e del reo è cosparso il mio io

Un dì pulito e chiaro come il sole

Oggi catartico di cromo e salsedine

 

Del creato mi beffo

e dai lampi mi scosto

Duro e venoso tinto di boria e ossesso

La diaspora fallace

che intona canti dannati.

 

Rubo alla vita la metafora del cielo

Apro mani calde al giorno che nasce

Bevo sangue caldo di mistero

E alla rugiada… Prego il suo veleno

Di entrarmi dentro a purificarmi l’anima.

 

 

Arydamned